Le CER (comunità energetiche rinnovabili) rappresentano un modello virtuoso di transizione ecologica, in grado di coniugare la sostenibilità ambientale con la partecipazione democratica e la giustizia sociale. Come ha affermato San Tommaso d’Aquino, “La giustizia è la virtù che consiste nella costante e ferma volontà di dare ad ognuno ciò che è loro dovuto

Per comprenderne l’importanza, è necessario considerare l’attuale situazione globale. Siamo testimoni di una crisi ambientale che mette in pericolo il nostro pianeta e la nostra stessa sopravvivenza. La necessità di una transizione energetica verso fonti rinnovabili è ormai innegabile e urgente. Ma una transizione efficace deve andare oltre la sostenibilità ambientale e considerare anche gli aspetti sociali ed economici della società.

In questo contesto, le comunità energetiche rappresentano una soluzione innovativa ed efficace per affrontare la crisi climatica e promuovere una transizione ecologica inclusiva ed equa, favorendo la partecipazione attiva dei cittadini, la riduzione delle disuguaglianze sociali ed economiche e la creazione di posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili. Tuttavia, il Papa ha messo in guardia sulla necessità di una transizione ecologica giusta ed equa che tenga conto delle esigenze dei poveri e dei più vulnerabili, e le comunità energetiche possono rappresentare una risposta concreta a questa sfida, incarnando la consapevolezza del legame che esiste tra tutti gli esseri della creazione.

Queste comunità non sono solo un’opzione ecologica: rappresentano un modello di partecipazione democratica e solidale, in grado di migliorare le interazioni sociali e di promuovere l’inclusione delle fasce più vulnerabili della società.

Le comunità energetiche rappresentano una forma di sussidiarietà applicata al settore energetico: i cittadini si organizzano in modo autonomo per soddisfare i propri bisogni energetici, riducendo al minimo la dipendenza dalle grandi compagnie elettriche e creando un sistema più resiliente e solidale. Questo modello è stato sostenuto anche dalla Chiesa Cattolica, che ha sempre sottolineato l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nella costruzione del bene comune.

Come sostenuto da Giovanni Paolo II, la sussidiarietà rappresenta uno dei principi fondamentali della convivenza umana. Le CER incarnano proprio questo principio, dando ai cittadini la possibilità di essere protagonisti del proprio futuro e di contribuire alla costruzione di una società più equa e solidale. Questa solidarietà deve diventare la forma di determinazione dell’interesse di tutti, anzitutto dei più deboli.

Tuttavia, le comunità energetiche non sono solo una questione di principi e di giustizia sociale: rappresentano anche una soluzione pratica alla crisi climatica. Come ha sottolineato Papa Francesco, “Il cambiamento climatico è un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, ed è uno dei principali sfide attuali per l’umanità*.

Le CER rappresentano un’innovativa soluzione per rispondere alle sfide che la transizione energetica pone alla società contemporanea, in modo sostenibile ed equo. Grazie alla loro dimensione locale e partecipativa, le comunità energetiche sono in grado di promuovere la produzione e il consumo di energia rinnovabile, nonché di affrontare le problematiche sociali connesse alla transizione energetica. Il loro impatto positivo, a livello economico e ambientale, può estendersi anche a livello globale, rappresentando così un modello da seguire per un futuro sostenibile ed equo.

 

*Fratelli Tutti n.25