Oltre alla crisi sanitaria e a quella economica e sociale, questa fine del lockdown sta facendo emergere sempre di più un problema che, soprattutto all’inizio della crisi, ha rischiato di passare sotto silenzio: il problema educativo.

Purtroppo, nella frenesia generatasi dalla pandemia, l’ambito educativo è rimasto ai margini del dibattito pubblico. L’educazione è invece un tassello fondamentale nella costruzione della nostra società. Con l’avvicinarsi della “Fase 2” l’emergenza educativa, sia per ragioni pratiche sia per motivi sostanziali, si sta facendo sentire. Essendo chiuse le scuole, che cosa succederà di tutti i bambini rimasti a casa? Come questo tempo è percepito dai più piccoli? È possibile l’educazione attraverso i mezzi tecnologici? Queste sono solo alcune delle domande che chiunque abbia figli o lavori nel campo scolastico-educativo si è sicuramente posto in queste settimane. Per questo oggi abbiamo deciso di raccontarvi l’iniziativa di cinque giovani educatori lombardi che hanno voluto mettersi in gioco in un tempo così particolare.

Beatrice, Andrea, Anna, Valeria e Asia sono i giovani educatori che compongono l’equipe di VAB, un’iniziativa online nata per dare, letteralmente, “VoceAiBisogni”. Sul manifesto dell’iniziativa i ragazzi scrivono: “Abbiamo deciso di scendere in campo, offrendo la nostra esperienza, il nostro tempo e la nostra professionalità a tutte quelle persone che potrebbero averne bisogno a prescindere dall’età”. Spiegano inoltre che l’idea nasce per fornire un metodo con cui “affrontare con originalità e resilienza qualsiasi sfida che la vita ci porrà davanti”. Quello che propongono i ragazzi non è un intrattenimento in un tempo vuoto, ma la sfida di usare questo tempo in modo pienamente educativo. Solo concependo in questo modo la quarantena, sarà possibile uscirne arricchiti, ovvero muniti di strumenti nuovi per affrontare il mondo in cui viviamo.

La volontà di non essere spaventati da questo momento ma di viverlo come una sfida è evidente nella reinterpretazione data dagli educatori della parola “Covid”. Essa, da parola minacciosa, diventa il giocoso acronimo di “Condividere l’Originalità della Vita Imparando e Divertendoci”. Dietro queste parole, spiegano gli educatori, “pulsa forte il nostro desiderio di aiutare a far emergere, sempre, la forza dell’essere umano, ciò che lo rende così unico e inimitabile”. Da qui la volontà di portare il lavoro educativo dentro le case di chiunque abbia bisogno o anche solo voglia di imparare qualcosa di nuovo.

Da questa coscienza nascono le attività quotidiane proposte dal gruppo sfruttando la rete. Infatti, tramite le loro pagine Instagram e Facebook ogni giorno vengono proposte diverse attività pensate su tre fasce d’età: l’infanzia, l’adolescenza e gli adulti. Si parte delle iniziative pensate per i più piccoli, come ad esempio le letture di storie per favorire lo sviluppo cognitivo oppure i “ricicli creativi” per allenare la fantasia ed educare al rispetto dell’ambiente. Ma non c’è solo spazio per i più piccoli, l’azione degli educatori si rivolge anche agli adolescenti, alle coppie e agli adulti. Per i ragazzi sono state pensate delle letture che li guidino alla scoperta di sé e dell’altro, per far sì che la particolarità di questo momento storico non vada ad intaccare uno step così delicato dello sviluppo personale. Per quanto riguarda il mondo degli adulti l’equipe di VAB offre consulenza pedagogica online rivolta a tutti. Gli educatori ogni giorno espongono una nuova attività (basata sull’analisi di alcune parole) di supporto familiare e coniugale, di modo che, anche per le coppie, questo tempo apparentemente sospeso diventi occasione di riflessione e di lavoro su di sé.

Se siete curiosi di scoprire il lavoro di questi giovani educatori, di seguito trovate tutti i riferimenti.
In più sulle loro pagine Instagram e Facebook troverete tutte le informazioni per mettervi in contatto con loro nel caso abbiate bisogno di una consulenza e di combattere la solitudine!