L’esplorazione dello spazio, un tempo dominio esclusivo delle superpotenze mondiali e delle agenzie governative (ESA,NASA), sta subendo una rivoluzione. La “new space economy” è guidata da attori privati come SpaceX e Blue Origin. La presenza dell’industria privata e le innovazioni delle ultime decadi hanno permesso la miniaturizzazione delle tecnologie e quindi l’abbattimento dei costi di accesso alla bassa orbita(LEO).

Paesi emergenti, che una volta erano esclusi dalla corsa allo spazio, adesso stanno lanciando i loro satelliti e sviluppando i loro programmi spaziali. Solo lo scorso 23 agosto l’India con la missione Chandrayaan-3 è diventata la quarta nazione al mondo a sbarcare sulla luna, dopo USA, Russia e Cina.

Ciò ha permesso che, ad esempio, i cubesat, satelliti molto piccoli, possano essere lanciati in bassa orbita con costi alla portata di università o organizzazioni non profit. Il Vaticano stesso, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana(ASI), con la missione “Spei Satelles”[1] ha lanciato in orbita un piccolo satellite (un cubesat 3U) realizzato dal Politecnico di Torino che tramite dei sistemi ad ultra alta frequenza trasmette dei messaggi di speranza che Papa Francesco ha pronunciato durante il suo magistero.

È quindi evidente che si sta democratizzando l’accesso allo spazio, offrendo nuove opportunità e presentando inedite sfide etiche. La new space economy rappresenta non solo un’evoluzione tecnologica, ma anche un cambiamento paradigmatico nella nostra percezione dell’universo. Non più un’entità lontana e inaccessibile, lo spazio sta diventando una frontiera economica e scientifica alla portata di molti.

Dal punto di vista cattolico, l’umanità ha sempre avuto una posizione unica nell’universo.

Paolo VI, salutando gli astronauti della missione Apollo 11, disse “superando le barriere dello spazio, avete messo piede su un altro mondo del Creato”.

L’esplorazione spaziale può arricchire la nostra comprensione del creato, spingendoci a riflettere sulla nostra posizione nell’universo e sul nostro ruolo come custodi della Terra.

Tuttavia con la crescente commercializzazione dello spazio, emergono nuove questioni etiche. Qual è la responsabilità dell’umanità nel proteggere l’ambiente spaziale? La Chiesa, promotrice di valori come la custodia della creazione, può offrire una guida morale. In un’epoca in cui le risorse spaziali potrebbero diventare oggetto di contesa, la Chiesa può promuovere il bene comune e l’equità nell’uso di tali risorse.

La visione cattolica enfatizza l’importanza della cooperazione e dell’unità tra i popoli. Nello spazio, questa visione può tradursi in collaborazioni internazionali, assicurando che l’esplorazione spaziale sia un bene condiviso, piuttosto che un privilegio di pochi.

Nonostante l’Italia sia la madre del progetto Vega[2], i lanciatori della agenzia spaziale europea (ESA), e sia anche il maggiore finanziatore di quest’ultimo, non esistono start-up sul tema lanciatori e micro-lanciatori. Differentemente in Germania, Francia, Spagna esistono ormai decine di start-up, in stadi di sviluppo avanzati, che si propongono di andare in orbita con i loro micro-lanciatori. Queste sono principalmente finanziate tramite fondi derivanti dalle agenzie spaziali (ESA Boost, DLR microlauncher competition..) o da venture capital.

Le aziende italiane eccellono nel campo dell’industria aerospaziale, inoltre, molti fondi PNRR sono stati stanziati per il settore spazio[3], ma se non si vuole rimanere indietro nel campo dell’accesso allo spazio è neccessario che la politica e le imprese italiane puntino sullo sviluppo di nuove tecnologie relative ai micro-lanciatori italiani. Solo una concorrenza leale tra le varie aziende degli stati membri potra’ garantire un buon livello di sviluppo del settore aerospaziale europeo. Il tema dell’ accesso allo spazio è di strategica importanza per comprendere quale sarà il futuro e il ruolo del paese e dell’Europa nella “new space economy”.

E’ essenziale riflettere sul significato profondo di tali cambiamenti e trovare una via fraterna di condividere e abitare le nuove tecnologie e lo spazio.

 

 

[1]https://www.speisatelles.org/en

[2]https://www.esa.int/Space_in_Member_States/Italy/Il_lanciatore_VEGA

[3]https://innovazione.gov.it/notizie/articoli/spazio-siglate-le-convenzioni-pnrr-con-esa-e-asi/