Il 13 aprile 2024, nella Chiesa del Gesù di Roma, si è tenuto il terzo appuntamento di FormPol24 sul tema della fraternità nella geopolitica: ospiti l’Ambasciatore Patrizio Fondi e l’Onorevole Lorenzo Guerini.

L’incontro si è aperto con le riflessioni di padre Francesco Occhetta sulla figura storica e politica di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dell’Ordine dei Gesuiti.

Il messaggio sociale e pedagogico di Sant’Ignazio è ancora attuale. Le condizioni sociali e politiche al tempo di Sant’Ignazio, infatti, erano molto simili al cambiamento d’epoca di questi anni. Ciascuno di noi può riflettere e meditare su tre aspetti ispirati dalla vita di Sant’Ignazio.

Il primo aspetto è quello di cercare e trovare Dio nelle piccole cose, con un approccio di positività alla vita. Nella vita sociale di tutti i giorni, infatti, ciascuno di noi deve essere la formica e non la cicala.

Il secondo aspetto, che è anche il motto dell’Ordine, è riassunto nella frase “ad maiorem Dei gloriam”. Tutti noi viviamo nella condizione di poter scegliere, e nella nostra vita dobbiamo cercare il meglio, non il massimo. L’invito, quindi, è quello di prendere le scelte nella libertà, nella povertà e nella vita.

Infine, si è evidenziato come la vita nella fede può essere vissuta solo costruendo la giustizia, al riguardo il Superiore Generale dei Gesuiti ricorda che “il servizio della fede e la promozione della giustizia sono due polmoni dell’unico corpo”.

Con queste riflessioni, Padre Francesco Occhetta ha lasciato la parola al primo ospite della giornata, l’Ambasciatore Patrizio Fondi.

L’ambasciatore Fondi ha sollecitato una riflessione sul rapporto tra fraternità e diplomazia, anche alla luce degli avvenimenti storici recenti. La fraternità è uno dei tre pilastri della Rivoluzione francese e dello Stato moderno, tuttavia, il principio è il più trascurato dagli Stati sia nella condizione interna che nella relazione tra le nazioni.

Sul piano interno, ad esempio, la parola “fratellanza”, concetto che tende ad escludere i soggetti non appartenenti ad un determinato gruppo, è molto più caratterizzante per il periodo che stiamo vivendo rispetto alla parola “fraternità”, principio inclusivo che richiama l’uomo alla comune radice ed identità.

A livello internazionale, la libertà e la fraternità, principi alla base della pace di Vestfalia, sono sempre più messi in crisi dalla globalizzazione e dalle crescenti tensioni tra gli Stati, i quali tendono al predominio.

Storicamente, possiamo notare come, a partire dal 1492, il mondo è stato teatro di guerre e conflitti, che hanno minato la pace e la fraternità tra i popoli e che, viceversa, i periodi di pace, benessere economico e collaborazione internazionale intercorsi sono stati mantenuti grazie alla diplomazia, che è un evidente strumento di fraternità tra i popoli.

Oggi, le situazioni di conflitto in Ucraina e a Gaza sono esempi lampanti di come la diplomazia sia stata rifiutata o addirittura abbandonata. La storia ci insegna, invece, che è importante riportare la diplomazia al centro di tutto: la politica ha il dovere di creare una possibilità di dialogo e fraternità nell’ambito dei conflitti, senza tuttavia mai abbandonare il sostegno ai popoli coinvolti.

Il secondo relatore, l’Onorevole Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, ha evidenziato come la fraternità sia uno dei perni della politica.

La crescente globalizzazione e il salto tecnologico degli ultimi anni stanno influendo anche sulle strutture politiche e sulle relazioni internazionali, rendendo evidente la crisi delle organizzazioni internazionali, le quali non riescono a ricomporre i conflitti. La politica non riesce con metodi efficaci a trattenere le spinte che possono portare a situazioni di conflittualità e degenerazione.

Nell’ottica geopolitica attuale, è più che mai necessario mirare ad un ordine internazionale multipolare, dove la competizione tra Stati è abbandonata in favore di una cooperazione costruttiva, sollecitando una pacifica e positiva convivenza tra i popoli. Serve, dunque, mirare ad un ordine internazionale inclusivo verso attori nuovi in cui la politica è lo strumento utile per esprimere al meglio il concetto di fraternità.

L’incontro si è concluso con la presentazione del libro di Francesco Occhetta “Democrazia. La sfida della fraternità” da parte di Natale Benazzi, editore della Casa Editrice “Il Pellegrino”, che propone una serie di riflessioni sulla possibilità di realizzare la democrazia con al centro la fraternità.