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Paolo Bonini

Dottore di Ricerca in Diritto pubblico, comparato e internazionale (PhD), è giornalista pubblicista, Avvocato e ricercatore universitario.

Rigeneriamo la nostra democrazia

  In un editoriale di fine luglio, Ernesto Galli della Loggia evidenzia la attuale debolezza dell’Europa politica sulla base di una «mancanza di senso di...

La democrazia e la fraternità tra conflitto ed elezioni politiche

«Il mondo è attraversato da un crescente numero di conflitti che lentamente trasformano quella che ho più volte definito terza guerra mondiale a pezzi...

Tre dimensioni di Giorgio Napolitano

Giorgio Napolitano ha segnato alcuni primati: “re Giorgio” è stato il primo presidente della Repubblica italiana ad essere rieletto (2006-2013 e 2013-2015); Kissinger lo definiva “il mio comunista preferito”, in quanto noto comunista con simpatie atlantiste; primo e unico membro del Partito comunista italiano a insediarsi al Quirinale. Proveremo a ripercorrere tre aspetti di un presidente che, in un partito e in un periodo piuttosto complesso, ha dedicato la propria vita all’impegno politico, alla fine, per il bene comune del Paese.

La (non)pausa estiva della politica italiana

Come il magma che ribolle impercettibile in una faglia, il quadro politico-istituzionale, nonostante la quasi sospensione del dibattito generale, è in lento movimento. Gli...

Democrazia: alla ricerca di nuovi modelli

Il “metodo democratico” è indicato dalla Costituzione come modalità con cui i cittadini possono concorrere a “determinare la politica nazionale” (art. 49). Il nostro...

Midterm USA: elezioni che guardano al futuro?

Le elezioni americane di metà mandato restituiscono due elementi su cui vale la pena soffermarsi: il voto dei giovani, il senso complessivo di queste elezioni rispetto ai temi trattati. Da questi è possibile trarre alcune conclusioni sulle dinamiche della politica americana, a partire da quelle interne al partito repubblicano. Le elezioni di midterm mostrano come la democrazia statunitense stia cercando di liberarsi dalla mostra del populismo e del radicalismo.

Il disordine internazionale e l’Unione come risposta

L’Unione europea deve avere chiara la propria identità culturale di democrazia liberale, aperta al multilateralismo, antitetica ai modelli autoritari orientali ma anche distinta dagli alleati atlantici. I grandi temi di questo secolo, come l’ecologia, l’eguaglianza e il lavoro, meritano spazio di dibattito e un adeguato processo decisionale che solo la visione sociale europea è in grado di garantire.

Il voto tra Italia e Unione Europea

In un contesto internazionale movimentato e burrascoso, l’Italia, dopo la positiva esperienza del Governo guidato autorevolmente da Mario Draghi, ha rinnovato il Parlamento e si appresta a formare un esecutivo. Davanti a questi eventi l’Unione Europea vive la prova della sua stessa esistenza come soggetto politico e come attore rilevante e, per questo, il voto italiano ha un senso anche europeo.

L’urgenza dell’impegno

Una campagna elettorale di un mese, ad agosto, nella storia della Repubblica non si è mai vista. Le elezioni non si tenevano in autunno in Italia dal 1919. In questi poco più di 100 anni sembra che l’Italia sia tornata al punto di partenza. Dopo il voto i partiti saranno piuttosto vincolati dalle strategie parlamentari che sceglieranno di perseguire e lo saranno molto meno dai programmi, che sono atti di indirizzo. È evidente che le coalizioni in cui si presenta l’offerta politica sono scomponibili in Parlamento. Adesso è il momento di presentare un’offerta realistica e personale politico all’altezza della complessità della politica, in grado cioè di fare mediazione nell’interesse superiore della collettività.

Il Metaverso e la via europea sulla digitalizzazione

È stata annunciata una nuova frontiera: il Metaverso. Si tratta di una dimensione digitale a cui l’utente si connette utilizzando strumenti fisici, come un casco, occhiali e dei controlli per mani e gambe, avendo l’impressone di separarsi dalla realtà e di entrare in un vero e proprio spazio digitale. È l’ultimo prodotto che le imprese del settore tecnologico intendono proporre al pubblico. Ma quali sono le conseguenze sociali?

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