Sin dalla prima consultazione elettorale del 1948 la nostra democrazia è stata segnata da una forte contrapposizione tra blocchi politici che corrispondevano a idee...
Come il magma che ribolle impercettibile in una faglia, il quadro politico-istituzionale, nonostante la quasi sospensione del dibattito generale, è in lento movimento. Gli...
La domanda eterna è “come mettere al centro dell'avanzamento tecnologico l'uomo?”
Si nota che in ogni rivoluzione industriale, dall'una fino alla quarta, l'accesso dell'uomo al...
Ogni cinque anni i cittadini europei sono chiamati a un grande esercizio di democrazia: le elezioni europee per rinnovare le cariche che compongono l’eurocamera. Il risultato elettorale, dunque, è centrale per la definizione delle priorità di governo dell’Unione, che ogni giorno impattano sulla vita dei cittadini, dall’economia alla salute, dalle politiche sul lavoro all’ambiente e alla sicurezza. Le elezioni del 2024, le decime della storia europea, saranno caratterizzate non solo da una forte cassa di risonanza a livello nazionale.
Il testo è l’intervento di Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli affari economici e monetari nella Commissione von der Leyen, che ha tenuto al corso di formazione politica #FormPol di Comunità di Connessioni in data 6 maggio 2023.
Per molti secoli l’Europa è stata al centro del mondo: la maggior parte delle più grandi civiltà, che in diversi periodi storici hanno ricoperto un ruolo centrale nella definizione delle gerarchie del mondo moderno erano europee; si pensi alla cultura del popolo italiano, agli imperi di Francia, Spagna, Portogallo e quello britannico.
La Pasqua sfida la fede di chi è in ricerca perché ci porta a credere non nel Risorto che è stato crocifisso, ma in Gesù Crocifisso che è risorto. Per questo motivo, la risurrezione è il lato luminoso dell’esperienza della morte, il suo compimento più naturale.
Il 24 marzo l'organo antitortura del Consiglio d'Europa (Cpt) ha definito le carceri italiane “violente e sovraffollate” ed ha chiesto l’abolizione dell’isolamento diurno e il riesame del 41bis. È così ritornato al centro del dibattito politico il tema della giustizia che divide la società tra giustizialisti, che fondano la loro idea di giustizia sulla vendetta, e permissivisti, che minimizzano l’accaduto e vorrebbero chiudere le carceri. Queste posizioni funzionano però fino a quando la giustizia non tocca la propria carne o quella di un familiare. È così ritornato al centro del dibattito politico il tema della giustizia che divide la società tra giustizialisti, che fondano la loro idea di giustizia sulla vendetta, e permissivisti, che minimizzano l’accaduto e vorrebbero chiudere le carceri. Queste posizioni funzionano però fino a quando la giustizia non tocca la propria carne, quella di un familiare o di un amico, un collega o qualcosa che si è costruito: allora, improvvisamente, ci si converte a idee di giustizia non ideologiche. Per questi motivi, la riapertura di un dibattito sulla giustizia e sull’applicazione della riforma Cartabia dovrebbe partire da alcune premesse culturali.
Giuseppe Milano, ingegnere edile, architetto ed urbanista, già dottorando di ricerca in Gestione Sostenibile del Territorio, è Segretario Generale del network internazionale di ispirazione...
Stefano Cao è un ingegnere e dirigente d’azienda italiano, con una carriera maturata nel settore dell’energia e delle infrastrutture. Presidente di Gas Plus dal settembre...